Come dicevo ieri, è il momento di fare la mia dichiarazione di voto. Devo ammettere che ero davvero indeciso; non che non sapessi chi votare, tutt'altro, era l'andare votare di per sè che non mi convinceva più di tanto. Voto? Non voto? Vado a votare e lascio scheda bianca? Vado a votare e scrivo "viva la figa!"? Ovviamente questo per come è andato a finire il governo Prodi, o meglio, per come lo hanno soppresso.
Io non sono tra quelli che piangevano e rompevano il cazzo per via delle promesse non mantenute o per le tasse troppo alte. Via, apriamolo sto cervello una volta tanto: come si poteva rispettare un programma senza i numeri al Senato? Quello che sono riusciti a fare, quel poco, è da lodare non offendere. Si critica Padoa Schioppa per via delle finanziarie pesanti, ma sono state esattamente quelle a tenere a galla una Nazione coi conti alla deriva.
Adesso c'è Uolter e il suo nuovo che avanza. Mi lascia un po' perplesso il nostro americano a Roma, ma penso che alla fine qualcosa di buono la potrebbe pure fare. Chi mi lascia veramente basito è la Sinistra bertinottiana. Uno che afferma "costruiremo un grande partito d'opposizione di sinistra" vuol dire che non vuole fare niente di concreto. Vuol dire che sono rimasti a cinquanta anni fa e che mirano, come è successo per cinquanta anni di fila con la DC, a fare solo opposizione.
Ed infatti la loro campagna elettorale, più che per gli argomenti esaurienti (davvero pochi), è stata caratterizzata dal ripetere all'infinito che Veltroni e Berlusconi sono uguali; che i loro programmi sono identici; che una volta al Governo faranno il mega inciucione. Ok, va bene, ma al dunque ci arriverà mai questa Cosa Rossa? Cresceranno? Arriveranno alla maturità? O bisogna sempre andare avanti col "no a prescindere" o il "sì ma alle nostre condizioni" ed in culo i compromessi.
Oggi Nanni Moretti su La Repubblica parla della delusione che serpeggia tra la gente nei confronti del Governo Prodi e dice: "[...] è in parte condivisibile, ma non può far dimenticare il vero e proprio abisso politico, culturale ed etico che c'è tra il centrosinistra e la destra italiana". Condivido parola per parola. Ho deciso quindi di andare a votare nella speranza (piccola purtroppo) di non ritrovarmi il bagaglino della destra fatto di corna, padania e Santanchè.
Due anni fa votai alla Camera per l'Unione ed al Senato per Antonio Di Pietro. Non mi ha deluso Di Pietro. Il suo è stato forse l'unico ministero dove le cose sono tornate in riga. Certo mi dividono da lui alcune cose dovute alla sua cultura cattolica ed al mio ateismo, ma se la mettiamo sul piano legalitario e di lealtà, almeno fino al momento che sto scrivendo queste righe, non trovo pari nell'attuale scena politica.
Magari non bucherà il video e non avrà la dizione di un D'Alema, ma qui non siamo ad Amici di Maria; quello che conta è la sostanza non l'apparenza.Se poi vogliamo aggiungere che l'Italia dei Valori è l'UNICO partito che nelle sue liste non presenta nessun inquisito, condannato, niente di niente, dal mio punto di vista è un ottimo biglietto da visita. Per cui, domenica, i miei voti per Camera e Senato andranno all'Italia dei Valori e di riflesso, quindi, al Partito Democratico, con la speranza di riuscire quanto meno a fare risultato a Senato.
Io non sono tra quelli che piangevano e rompevano il cazzo per via delle promesse non mantenute o per le tasse troppo alte. Via, apriamolo sto cervello una volta tanto: come si poteva rispettare un programma senza i numeri al Senato? Quello che sono riusciti a fare, quel poco, è da lodare non offendere. Si critica Padoa Schioppa per via delle finanziarie pesanti, ma sono state esattamente quelle a tenere a galla una Nazione coi conti alla deriva.
Adesso c'è Uolter e il suo nuovo che avanza. Mi lascia un po' perplesso il nostro americano a Roma, ma penso che alla fine qualcosa di buono la potrebbe pure fare. Chi mi lascia veramente basito è la Sinistra bertinottiana. Uno che afferma "costruiremo un grande partito d'opposizione di sinistra" vuol dire che non vuole fare niente di concreto. Vuol dire che sono rimasti a cinquanta anni fa e che mirano, come è successo per cinquanta anni di fila con la DC, a fare solo opposizione.
Ed infatti la loro campagna elettorale, più che per gli argomenti esaurienti (davvero pochi), è stata caratterizzata dal ripetere all'infinito che Veltroni e Berlusconi sono uguali; che i loro programmi sono identici; che una volta al Governo faranno il mega inciucione. Ok, va bene, ma al dunque ci arriverà mai questa Cosa Rossa? Cresceranno? Arriveranno alla maturità? O bisogna sempre andare avanti col "no a prescindere" o il "sì ma alle nostre condizioni" ed in culo i compromessi.
Oggi Nanni Moretti su La Repubblica parla della delusione che serpeggia tra la gente nei confronti del Governo Prodi e dice: "[...] è in parte condivisibile, ma non può far dimenticare il vero e proprio abisso politico, culturale ed etico che c'è tra il centrosinistra e la destra italiana". Condivido parola per parola. Ho deciso quindi di andare a votare nella speranza (piccola purtroppo) di non ritrovarmi il bagaglino della destra fatto di corna, padania e Santanchè.
Due anni fa votai alla Camera per l'Unione ed al Senato per Antonio Di Pietro. Non mi ha deluso Di Pietro. Il suo è stato forse l'unico ministero dove le cose sono tornate in riga. Certo mi dividono da lui alcune cose dovute alla sua cultura cattolica ed al mio ateismo, ma se la mettiamo sul piano legalitario e di lealtà, almeno fino al momento che sto scrivendo queste righe, non trovo pari nell'attuale scena politica.
Magari non bucherà il video e non avrà la dizione di un D'Alema, ma qui non siamo ad Amici di Maria; quello che conta è la sostanza non l'apparenza.Se poi vogliamo aggiungere che l'Italia dei Valori è l'UNICO partito che nelle sue liste non presenta nessun inquisito, condannato, niente di niente, dal mio punto di vista è un ottimo biglietto da visita. Per cui, domenica, i miei voti per Camera e Senato andranno all'Italia dei Valori e di riflesso, quindi, al Partito Democratico, con la speranza di riuscire quanto meno a fare risultato a Senato.
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