My soul is painted like the wings of butterflies
Fairy tales of yesterday will grow but never die
I can fly, my friends...
Ci rifletto spesso sulla morte, la mia specialmente. E rifletto sulla modalità. Senza nessun tipo di ansia; Piero Angela l'ha definita una gran scocciatura ed io sono d'accordo. Malattia, incidente, vecchiaia, suicidio. Come tutti spero di non soffrire, anche se ho sempre ritenuto una fesseria frasi del genere "è morto nel sonno, non ha sofferto". Che io sappia nessuno è tornato dopo 3 giorni dicendo che non ha sofferto ma che è morto con serenità alla faccia di tutti.
Trovo interessante l'idea fantasiosa della morte vestita di nero con falce a seguito. Che sia il "tristo mietitore" dei Monthy Python's o quella più filosofica di Bergman ne "il settimo sigillo". O, ancora, quella che prende l'uomo sbagliato in un episodio di Harry a pezzi, di Woody Allen. Non si può rimandare l'inevitabile. Si può, però, certamente accellerarlo. La morte intesa come suicidio: una vigliaccata per chi resta, una liberazione per chi parte.
Dal mio punto di vista, una libera scelta soggettiva e come tale deve essere rispettata lasciando da parte egoismi e dogmi religiosi. Religione che con la morte ci va a nozze. Tutta la religione si basa su un ipotetico "dopo". Questo perché la gente ha paura di morire, è terrorizzata dal fatto che tutto finisca. Cerca rifugio in qualcosa che dica loro, in primis, che tutto quello che fanno non è inutile, in secundis che c'è un premio alla fine inteso come vita eterna.
Se così fosse, spero sia lo stesso per i gatti, il cane, i criceti, i pesci rossi, gli uccelli, le anguille, le tartarughe di terra e di acqua, i grilli, i bruchi, i girini, che sono passati da casa mia e ai quali ero affezionato.