martedì 13 maggio 2008

Marco Travaglio, Bice Biagi e i giorni difficili


Periodaccio per Marco Travaglio, anche se non ricordo che abbia mai avuto giornate tranquille. L'ho sempre seguito ed ascoltato con piacere ed interesse dal giorno in cui venni a conoscenza della sua esistenza, la famosa partecipazione a Satyricon di Daniele Luttazzi.

Ovviamente le cose dette su Schifani sono vere. Non reati penali, ma fatti realmente accaduti. Comunque, leggendo un po' qua e un po' là le varie prese di posizione, pro o contro, mi sono imbattuto in quelle scritte da Bice Biagi su Articolo 21. A favore di Travaglio, naturalmente.

Bice, per quelli che non lo sapessero, è la figlia di Enzo. Quando il padre morì andai a porgergli il mio ultimo saluto. Purtroppo quel giorno smisi di lavorare alle venti per cui arrivai troppo tardi, con la camera ardente chiusa. Non mi importò, onestamente. In fondo non c'era tanta differenza tra dedicargli un pensiero fuori dalla clinica o dentro. Lui era morto, non quello che aveva scritto o detto.

Enzo Biagi era l'unica ragione per cui compravo il Corsera di domenica. Purtroppo, con gli anni, ho divorato tutto quello che ha scritto, dagli articoli di giornale ai libri, ed ora non mi restano che piccole sue chicche. Giornalista inarrivabile. Ma dicevo di Bice Biagi: il link dell'articolo è questo http://www.articolo21.info/notizia.php?id=6734 ma se non volete cliccare ve lo riporto qui sotto. Buona lettura.



''E' come se fossi tornata a sei anni fa...''

di Bice Biagi

Improvvvisamente sono tornata a sei anni fa con la paura che si ripetesse cio' che e' successo allora con l'editto bulgaro. Mi sembra che il tempo non sia passato e non e' un'impressione piacevole. In ogni caso occorre uscire da polemiche e ragionamenti che si basano solo sulle scuse da fare e il ragionamento dovrebbe essere piu' alto e profondo: Travaglio e' un giornalista, le cose a cui ha accennato erano state scritte e rese pubbliche da lui Gomez e Abbate in un libro. E non e' che una cosa scritta e' piu' o meno vera di una cosa detta in tv. Come mai oggi tutto questo polverone quando il pubblico leggendo il libro aveva gia' avuto modo di conoscere quelle tesi? Lui non ha espresso un'opinione. Ha raccontato un fatto. Se non e' vero cio' che ha scritto ne rispondera' in Tribunale. Chi si e' sentito offeso e' la seconda carica dello Stato ma i cittadini hanno il diritto di sapere tutto di una carica istituzionale. Non e' un pettegolezzo. Schifani dovrebbe presentarsi ai cittadini italiani e raccontare come le cose sono andate. Mia figlia e miei nipoti mi hanno ricordato a questo proposito una frase di Corrado Alvaro che mio padre Enzo ripeteva sempre: "noi dei politici non vogliamo sapere solo cosa hanno in testa ma anche quello che hanno in tasca..."


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