domenica 5 ottobre 2008

Queen + Paul Rodgers - The cosmos rocks


A prescindere da tutte le perdite di tempo sui Queen senza Freddie ecc. ecc. ecc. che non portano a niente, io ho comprato il cd e vi riporto la mia personale recensione.





Impressione a caldo, ho freddo.

Prima dell'analisi che nessuno mi ha chiesto di tutte le canzoni, permettetemi di dire che una copertina così brutta non si vedeva dai tempi di Franco IV e Franco I.
Detto questo, quello che subito mi salta all'orecchio dopo l'ennesimo ascolto, è che per non si sa quale motivo arcano hanno messo i pezzi più deboli all'inizio e i migliori alla fine. Un suicidio, decisamente un suicidio.
Altra cosa che le orecchie e il mio cervello non possono proprio evitare è che sembra il Muddy Waters Blues in versione Queen e che tante canzoni sono davvero canzoni vecchie e alle volte stimolano il sonno.

Ma tutto sommato è un album piacevole.

1. Cosmos Rockin'. Aprire un album con un pezzo che è nato vecchio e invecchia col passare dei secondi è la cosa più assurda che potessero fare. Per non parlare del testo che mi fa venire voglia di ucciderli tutti... A sto punto perché non chiamare la buon'anima di Ritchie Valens e iniziare con La Bamba?

2. Time to shine è la tipica canzone che metti per penultima prima di quella potente che chiude l'album. Non è brutta ma metterla per seconda dopo la versione vecchia di un rock around the world qualsiasi è da fuori di testa.

3. Still Burning è agghiacciante. Non tanto la musica che è un classico blues come tanti, ma per il testo da pugni in faccia a chi l'ha scritto. Scusate ma a 60 suonati non mi possono cantare rock'n'roll nerver die... La citazione di we will rock you è, come tutte le paraculate, davvero ben fatta.

4. Small sembra presa pari pari da un album qualsiasi dei Beatles, solo che il ritornello è di una canzone di Sean Lennon (non ricordo se dal suo primo o dal secondo album), il figlio di John, giusto per non farci mancare nulla. Però è bella, ma forse è bella perché è simile a tante altre. Mi ricorda pure il genere di ballate alla U2.

5. Warboys è london town c'mon down più lenta ma senza il giro di basso figo. Giri di basso che mancano un po' in tutto l'album. Il ritornello è troppo assonante con wild boys. Però è davvero una bella canzone.

6. We believe è decisamente brutta. Il testo è l'esempio che si usa per dare un significato all'aggettivo "banale". Tra l'altro l'attacco iniziale è preso copia carbone dall'attacco di we are the world. E Brian non si impegna neanche per fare l'assolo.

7. Call me è presa dal White Album. Già me la sento con la voce di Paul McCartney. Sarebbe stata un'ottima b-side, invece ce la troviamo al settimo posto di un album che si fa fatica ad ascoltare senza attacchi di sonnolenza.

8. Voodoo. Con Voodoo si entra nella parte interessante del disco, quella che una volta era il lato B (anche se il buon senso dice di fare esattamete il contrario). Un bel blues fatto bene questo. Canzone che ascolto con piacere. E, anche se Brian non mi da l'idea di avere perfetta padronanza del blues, ma non è male.

9. Some things that glitter è bella, magari è un po' troppo sulla falsa riga di why don't we try again e wilderness. Ma si lascia ascoltare bene.

10. C-lebrity non la disprezzo, ma avrei preferito un solo più lungo di un peto smorzato.

11. Through the night sembra un pezzo floydiano. E' tra i pezzi migliori del disco.

12. Say it's not true è decisamente il pezzo migliore, a mio avviso. E sempre a mio avviso, l'avrei usato per chiudere l'album.

13. Surf's up... School's out! Che dire, non avesse sto titolo e questo testo sarebbe una canzone coi controcazzi. Mi dispiace ma dei simpatici sessantenni non possono cantare sta roba.

14. Small reprise io l'avrei evitata non vedendone l'utilità. Come detto, avrei chiuso con Say it's not true.


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